3, 2, 1… Via allo svezzamento?
Primi assaggi: quando, come e perché iniziare lo svezzamento?
Nei primi mesi di vita tutti i neonati vengono nutriti esclusivamente con latte materno e/o in formula. Arriva però un momento in cui è necessario inserire nella loro dieta anche cibi diversi. Deve avvenire quindi l’introduzione di alimenti complementari al latte.
In questo percorso di transizione tra un’alimentazione esclusivamente lattea e l’alimentazione solida tipica degli adulti, il cibo si affianca al latte (materno o formulato). L’introduzione di alimenti solidi avviene in modo graduale e inizialmente i quantitativi di cibo consumati dal bambino sono minimi, minuscoli assaggi per prendere confidenza. Le quantità di cibo solido introdotte aumentano con il passare dei mesi, grazie al miglioramento delle sue capacità masticatorie e all’associazione cibo=nutrimento. In parallelo diminuisce il consumo di latte, che resta comunque l’alimento principale nella dieta del bambino per tutto il suo primo anno di vita.
Questa fase è definita alimentazione complementare, per gli amici svezzamento, ed è una tappa fondamentale nella vita di un bambino. La serenità dei primi assaggi e l’entusiasmo per le prime scoperte a tavola gettano le basi per sviluppare un rapporto sereno con il cibo!
Scopriamo come affrontare questa incredibile fase di esplorazione con il…morso giusto!
Quando bisogna iniziare a offrire ai bambini cibo diverso dal latte?
Il bambino deve aver raggiunto un certo grado di maturazione gastro-intestinale prima di poter ricevere cibo solido. Inoltre è necessario che abbia uno sviluppo neurologico tale da riuscire ad afferrare, masticare e deglutire pezzetti di cibo in maniera efficace. Questi traguardi vengono raggiunti solitamente intorno ai 6 mesi circa.
La comunità scientifica internazionale si esprime in modo concorde sulle tempistiche indicative per l’inizio dello svezzamento. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), ma anche EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) e AAP (Accademia Americana di Pediatria), raccomandano l’allattamento esclusivo al seno o con latte formulato per i primi 6 mesi di vita del bambino. Di conseguenza, secondo le linee guida, l’introduzione di alimenti diversi dal latte dovrebbe avvenire solo dopo i 6 mesi circa, in ogni caso non prima della 17esima settimana e non dopo la 26esima.
Si parla di tempistiche indicative e di 6 mesi all’incirca perché è impossibile identificare un timing perfetto per l’introduzione dei primi cibi diversi dal latte. Ogni bambino è unico e come tale segue un percorso di sviluppo diverso da quello di tutti gli altri. Ci sono bambini che possono essere pronti per l’avvio dell’alimentazione complementare anche prima dei 6 mesi e altri che hanno invece bisogno di più tempo. Un esempio su tutti è rappresentato dai bambini nati prematuri, nei quali dovrebbero essere raggiunti non i 6 mesi di vita, ma i mesi effettivi di sviluppo.
Come capire se il bambino è pronto per iniziare lo svezzamento?
Il raggiungimento dell’età corretta non è sufficiente da solo per dare il via agli assaggi. Per poter iniziare a proporre ai bambini cibo diverso dal latte in sicurezza e con successo sono necessari anche altri requisiti.
Non esiste un momento preciso e uguale per tutti e i 6 mesi rappresentano un termine temporale indicativo. Nella pratica quindi quando si deve iniziare? L’unica persona in grado di dirci quando è ora di cominciare lo svezzamento del bambino è il bambino stesso!
È proprio osservando il bambino nella finestra temporale che va dai 5 ai 7 mesi che possiamo capire quando arriva il momento giusto per avviare l’alimentazione complementare.
Le poche domande da porsi prima di iniziare questo percorso, per capire se il bambino è pronto, sono:
- Il bambino riesce a stare seduto in posizione eretta e ha un buon controllo di testa e collo? Questo rappresenta uno dei parametri fondamentali. Il bambino deve essere in grado di mantenere la posizione seduta in autonomia, anche con minimo appoggio della schiena sul supporto del seggiolone. Inoltre deve riuscire a controllare bene testa e collo, che devono essere dritti e allineati al tronco. È importante aspettare che vengano raggiunte questa abilità prima di proporre cibo solido, in caso contrario infatti aumenta il rischio di soffocamento.
- Il bambino ha un riflesso di estrusione della lingua attenuato? Il riflesso di estrusione è un movimento protettivo e involontario della lingua del bambino. La lingua in modo istintivo spinge contro qualsiasi oggetto venga avvicinato alla bocca, per impedirgli di entrare. Questo riflesso deve diminuire prima di poter avviare lo svezzamento in modo sicuro, poiché finché è presente non può avvenire la masticazione. Se l’atto masticatorio non si può compiere in modo corretto, si espone il bambino al rischio di soffocamento. Osserviamo il bambino. Cosa succede quando si avvicina un cucchiaino alla sua bocca? La sua lingua fa un movimento verso l’alto (sfregando il palato) e verso fuori per respinge l’oggetto ed evitare che entri in bocca? Allora il riflesso è ancora accentuato e il bambino non è pronto per introdurre cibi solidi. Questo riflesso tende a estinguersi verso i 5-6 mesi, ma anche in questo caso le tempistiche possono variare da bambino a bambino.
- Il bambino riesce ad afferrare gli oggetti e a portarseli alla bocca con una certa precisione? Il bambino deve aver sviluppato una buona coordinazione occhio-mano-bocca per riuscire a esplorare in autonomia il mondo che lo circonda attraverso la bocca. Lo stesso avviene con il cibo. Se il bambino riesce a individuare un oggetto, afferrarlo e portarlo alla bocca in modo abbastanza deciso, probabilmente in poco tempo riuscirà a fare lo stesso con un pezzetto di cibo.
- Il bambino mostra interesse verso il cibo? Il bambino osserva con insistenza tutti coloro che mangiano intorno a lui e allunga le manine verso il piatto per afferrare pezzi di cibo? Ci sta facendo capire in modo chiaro che vorrebbe partecipare al pasto e che è pronto per iniziare a sperimentare il cibo solido. Questa curiosità verso il cibo potrebbe insorgere prima dei sei mesi, se sono state raggiunte anche le altre abilità necessarie si può dare il via libera agli assaggi in sicurezza. Al contrario il bambino non manifesta interesse verso il cibo, nonostante abbia gli altri requisiti per iniziare lo svezzamento? In questo caso è bene cercare di coinvolgerlo maggiormente durante i pasti. Farlo sedere a tavola durante colazione, pranzo e cena, esporlo ai diversi alimenti, mostrare con l’esempio la funzione di quelle strane cose colorate e profumate! Ricordiamoci sempre che è soprattutto con l’esempio che i bambini imparano.
Dopo aver valutato la presenza di tutti questi parametri è possibile iniziare a proporre dei piccoli assaggi.
Perché è necessario introdurre cibo diverso dal latte nella dieta del bambino?
Per sei mesi circa il bambino si è nutrito esclusivamente di latte, materno o formulato, ed è cresciuto in modo ottimale. Perché è necessario introdurre dell’altro cibo nella sua alimentazione? Dal sesto mese di vita, all’incirca, i bisogni nutrizionali del bambino cambiano e il latte da solo non è più sufficiente per soddisfarli. L’aggiunta di altri alimenti permette di aumentare l’assunzione di energia e quella di altri nutrienti come ferro e zinco, essenziali per garantire una crescita adeguata.
Attenzione! Non bisogna pensare che dopo i 6 mesi il latte, soprattutto quello materno, sia un alimento inutile e senza valore. Il latte di mamma non diventa mai acqua! Nonostante la sua alimentazione sia completata con l’inserimento di altri alimenti, il latte resta il nutriente principale nella dieta del bambino per tutto il primo anno di vita.