Ingredienti fondamentali per uno svezzamento perfetto.
Come iniziare lo svezzamento con il piede giusto.
Tra gli ingredienti fondamentali per uno svezzamento perfetto troviamo sicuramente il brodo vegetale. Il suo ruolo è insostituibile, infatti su di esso si basa la preparazione di tutte le pappe almeno fino all’anno.
Stai ancora leggendo? Bene, così posso confessarti che ti stavo prendendo in giro. Il brodo non è essenziale e neppure necessario! I veri ingredienti che non devono mai mancare durante lo svezzamento sono altri.
Continua a leggere per scoprirli.
Ingrediente numero 1: ASSENZA DI PRESSIONI
L’inizio del periodo dello svezzamento può generare molte ansie nella famiglia. Il bambino mangerà a sufficienza? Staremo facendo tutto nel modo giusto? Ma cosa gli dobbiamo dare da mangiare? E se si strozza? Se a queste paure legittime si aggiungono anche pressioni esterne di vario tipo la situazione può degenerare. Ogni famiglia segue un percorso evolutivo unico nel suo genere e lo svezzamento non fa eccezione.
Nessuna pressione sul bambino: ha i suoi tempi ed è giusto rispettarli. Forzarlo a mangiare quando ancora non è pronto, insistere perché mangi la pappa quando non la vuole più, proporre cibi che non è in grado di gestire o verso cui non mostra interesse sono strategie fallimentari. Anche i paragoni con altri bambini sono inutili e dannosi, alimentano questo circolo vizioso fatto di ansie e aspettative irreali.
Ma nemmeno nessuna pressione sui genitori: i bravi genitori non sono quelli il cui bambino mangia molto e con gusto. Così come non diventano cattivi se il bambino spilucca qualcosa per poi perdere interesse verso il cibo. Ricordatevi che lo svezzamento non è un atto medico, non segue rigide imposizioni e non è una gara. Non c’è una tabella di marcia da seguire passo dopo passo, non ci sono tempi da rispettare al secondo. Non si vince niente se il bambino assaggia volentieri tutto fin da subito e non si perde nulla se l’avvio dello svezzamento è più incerto.
Mamme, papà, bambini, famiglie state facendo tutto al meglio delle vostre possibilità.
Ingrediente numero 2: ASPETTATIVE REALISTICHE
Nessuno si aspetta che un bambino che gattona all’improvviso inizi a correre. E quanto tempo ci vuole per imparare a parlare? Così come lo scrivere: nessun è capace di scrivere la prima volta che impugna una matita.
Tuttavia quando si parla di alimentazione pediatrica le aspettative sono alle stelle. Si pensa che il bambino possa passare dal latte al cibo solido da un giorno all’altro. Ci si aspetta che debba accettare volentieri il cibo che gli viene proposto, anche se è abituato a tutt’altro ed è la prima volta che lo vede. Si crede che sia in grado giorno dopo giorno di mangiare sempre gli stessi quantitativi di pappa e ci si aspetta che consumi tutto quello che gli viene messo nel piatto.
Come ogni fase dello sviluppo del bambino, anche lo svezzamento è un percorso lungo, con diverse tappe intermedie. Avere aspettative realistiche sullo svezzamento significa mettersi in ascolto dei bisogni dei bambini, per riconoscerli e rispettarli:
- proponendo un percorso di avvicinamento al cibo graduale e ricordando che il latte resta l’alimento principale per tutto il primo anno di vita;
- fornendo piccole porzioni, anche se spesso si tende a sovrastimare il quantitativo di cibo che dovrebbero mangiare;
- accettando che un giorno mangino con gusto e il giorno dopo assaggino appena;
- mettendo in conto che ci saranno periodi in cui farà rapidi progressi, alternati ad altri in cui regredirà e vorrà solo il latte.
Ingrediente numero 3: PAZIENZA
Pazienza quando lanceranno a terra il cibo, ma anche i piatti e le posate. Pazienza quando sporcheranno sé stessi, voi e tutta la casa. Pazienza quando saranno stanchi e non vorranno mangiare nulla di quello che viene loro proposto. Pazienza quando arriveranno rifiuti verso un alimento che hanno sempre mangiato. Pazienza quando imprevisti renderanno i pasti più complicati.
Ogni giorno è diverso dal precedente, addirittura ogni pasto può essere diverso dal precedente. La scoperta del cibo è un viaggio lungo, che richiede un grande sforzo da parte del bambino e una discreta dose di pazienza da parte degli adulti che se ne prendono cura.
Ingrediente numero 4: FIDUCIA RECIPROCA
I primi mesi di vita di ogni bambino si basano su una fiducia totale e istintiva che il cucciolo d’uomo prova nei confronti di chi si occupa di lui. Sa che riceverà il nutrimento di cui ha bisogno e si prenderanno cura di lui e delle sue necessita, che lo ameranno incondizionatamente e faranno di tutto per mantenerlo al sicuro.
Allo stesso modo i genitori del bambino si fidano di lui e della sua capacità di esprimere i propri bisogni attraverso il pianto, seppure in maniera non sempre comprensibile. Quando sarà stanco piangerà per farsi cullare e saprà addormentarsi. Saprà piangere quando non si sentirà bene, per lasciarsi curare e coccolare. Piangerà quando avrà fame e saprà succhiare latte per saziarsi.
Questa stessa fiducia reciproca deve essere protagonista dello svezzamento.
I genitori si fidano del bambino:
- quando accettano i suoi rifiuti, anche se non li comprendono;
- quando seguono i suoi meccanismi di autoregolazione, anche se pensano che abbia mangiato poco;
- quando assecondano il suo desiderio di manipolare cibo in pezzi, anche se li spaventa.
Allo stesso modo un bambino si fida dei genitori quando questi non lo forzano a mangiare, quando non lo distraggono per infilargli un ultimo cucchiaio di pappa in bocca, quando lo coinvolgono nel pasto.
Ingrediente numero 5: GENITORI INFORMATI
Tutte le cose dette fino ad ora dipendono dalla presenza di questo ingrediente fondamentale: la conoscenza. Un genitore preparato e informato è in grado di gestire le diverse situazioni che quotidianamente si presentano al momento dei pasti, ma non solo.
Distingue un comportamento fisiologico da una situazione problematica. Riconosce un’indicazione che segue le attuali linee guida in termini di alimentazione pediatrica da una obsoleta. Individua eventuali errori nella preparazione dei pasti ed è in grado di correggerli, o almeno di provarci. Sa perdonarsi pasti imperfetti e giornate storte, perché l’eccezione è ammessa in uno stile di vita che crea salute nel lungo termine.
Ingrediente numero 6: BAMBINI LIBERI DI SPERIMENTARE
Ultimo ma non per importanza, la libertà dei bambini di sperimentare e avere un ruolo da protagonista ai pasti.
Il bambino che viene imboccato passivamente, aprendo e chiudendo la bocca in modo distratto, viene sì nutrito, ma non viene coinvolto in quello che è l’atto del mangiare. L’apprendimento nei bambini avviene attraverso i loro sensi. Garantire un certo grado di libertà durante i pasti significa farli entrare in contatto con quello che viene proposto in tavola e avvicinarli in modo naturalmente curioso al mondo del cibo.
Come si traduce questo nella pratica? Mettendo a disposizione del bambino un cucchiaino da manipolare, lasciando un po’ di pappa o pezzettini da toccare e annusare, permettendogli di portarsi il cibo alla bocca in autonomia.