3 motivi per dire no ai cartoni mentre si mangia
Perché dare il cellulare a un bambino per farlo mangiare non è una buona idea.
Sempre più spesso si vedono bambini, anche piccolissimi, con il cellulare in mano. Grazie a un buon cartone cessano i capricci, si evitano discussioni e si ha finalmente un po’ di pace. Sfruttare la televisione, il tablet o il cellulare per distrarre i bambini non è affatto una buona scelta. L’esposizione precoce e prolungata a questi device ha conseguenze negative sulla salute dei bambini, oltre che sul loro sviluppo psicologico e sociale.
Le linee guida della Società Italiana di Pediatria sono chiare in merito: sono da evitare smartphone e tablet prima dei due anni di vita ed è necessario limitarne l’uso a un’ora al giorno negli anni successivi. Questi strumenti devono poi essere usati sotto la supervisione di un adulto e mai prima di dormire o mentre si mangia.
Si, perché questa pratica è molto diffusa anche a tavola: un cellulare con la batteria carica, il cartone giusto e il pasto fila via liscio. Evviva! Ma è veramente tutto oro quello che luccica? Vediamo 3 motivi per dire no ai cartoni mentre si mangia.
No, perché aumenta il rischio di sovrappeso e obesità.
L’obesità infantile è un’emergenza sanitaria mondiale. I dati raccolti nel 2019 sul territorio nazionale dal sistema di sorveglianza “OKkio alla SALUTE” confermano una situazione preoccupante. Il 20,4% dei bambini italiani tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,4% risulta obeso. Quasi 1 bambino su 3 ha problemi di peso. È attualmente in corso la VII rilevazione che dovrebbe concludersi a luglio 2023, il timore tuttavia è che non ci sia un notevole miglioramento.
Diversi studi hanno dimostrato una relazione di causa–effetto tra il consumare pasti davanti a uno schermo e lo sviluppo di una condizione di sovrappeso/obesità infantile.
Prima con il latte (materno/formulato) e poi con il cibo solido, i lattanti percepiscono con precisione i propri segnali interni di fame e sazietà. Per questo motivo sono in grado di autoregolarsi e di nutrirsi esattamente secondo le loro necessità. Tutte le volte che compaiono invece interferenze esterne, come pressioni per finire il piatto, oppure distrazioni di vario tipo, come appunto un device, pongono meno attenzione ai propri segnali interni ed è facile che mangino più del necessario.
Per i bambini, dall’età prescolare in poi, mangiare mentre si guarda la televisione si traduce anche in una riduzione della qualità della dieta. In particolare si ha un maggiore apporto di cibi densi di calorie e poveri di sostanze nutritive, ricchi di grassi saturi e zuccheri semplici, un maggiore consumo di bevande zuccherate e un minore consumo di frutta e verdura.
No, perché aumenta il rischio di soffocamento.
Il soffocamento da corpo estraneo rappresenta una delle principali cause di morte nei bambini di età inferiore ai 5 anni e nella maggior parte degli episodi la causa è il cibo. Il rischio di soffocamento è più elevato nei bambini, rispetto agli adulti, per una serie di motivi. Vi sono fattori di rischio legati alle caratteristiche fisiche del bambino: la conformazione conoide delle vie aere e il loro diametro ridotto, oltre alla dentizione incompleta. A questi si aggiungono alcuni comportamenti rischiosi che vengono messi in atto durante i pasti, spesso in modo inconsapevole. Mangiare in modo distratto guardando la televisione fa parte di questa seconda categoria.
I bambini, soprattutto quelli molto piccoli, hanno una certa inesperienza nel gestire il boccone e una scarsa coordinazione tra masticazione e deglutizione dei cibi solidi (la capacità di deglutire i liquidi è innata, per i solidi serve allenamento). Quando mangiano devono essere concentrati solo sul cibo che portano alla bocca in autonomia o sul cucchiaino che gli porgono i genitori.
È vero che distratto dai cartoni un bambino mangia senza fare storie, ma è anche vero che se è distratto c’è una maggiore probabilità che qualcosa gli vada di traverso e possa soffocarlo.
No, perché impedisce l’interazione con le altre persone.
I pasti in famiglia rappresentano un momento fondamentale di educazione alimentare ed emotiva per i bambini e sono un’importante occasione per condividere esperienze e sensazioni. Diverse ricerche hanno dimostrato che la condivisione dei pasti con i propri familiari si associa a un maggiore equilibrio alimentare, con una conseguente riduzione del rischio di obesità infantile, e un maggiore benessere psicologico in bambini e ragazzi.
Ma come si fa a condividere il momento del pasto con il resto della famiglia se non si riesce a parlare? Cellulari, tablet o televisioni accese disturbano la conversazione, non solo perché il brusio di sottofondo è fastidioso, ma anche perché attirano l’attenzione di grandi e piccoli. Parlare con un bambino concentrato a guardare un cartone è come parlare a un muro.
La presenza di una televisione accesa o di un cellulare annulla gli effetti benefici del pasto in famiglia. Per questo motivo spegnere ogni tipo di strumento tecnologico e allontanare i cellulari dal tavolo quando è ora di mangiare è l’idea migliore che si possa avere!