Fragole in svezzamento: sì o no?

Fragole ai bambini in svezzamento: tra falsi miti ed evidenze scientifiche

Quando arriva la primavera cominciano a spuntare sui banchi dell’ortofrutta dei veri e propri gioielli dal colore brillante e dal profumo inconfondibile: le fragole! Dolci, succose e irresistibili, le fragole sono una prelibatezza per grandi e piccoli. Possono essere mangiate al naturale, condite con un po’ di limone, gustate con un pezzetto di cioccolato o inserite all’interno di una crostata. Come si fa a non amarle? Eppure, quando si ha a che fare con i bambini alle prese con i primi assaggi di cibo solido, sono molte le perplessità che riguardano questo frutto. Si possono dare le fragole in svezzamento oppure no?

Fragole e istamina: pericolo di allergia?

Pur non avendo un potere allergizzante, le fragole sono nutrienti istamino liberatori, questo significa che una volta ingerite sono in grado di indurre il rilascio di istamina da parte delle cellule del sistema immunitario. L’aumento dei livelli di istamina nel sangue ha come conseguenza l’innesco di una serie di reazioni tipiche dell’allergia. Per questo motivo le fragole possono essere coinvolte in reazioni pseudoallergiche, ovvero possono mimare una reazione allergica dal punto di vista della sintomatologia.

Le reazioni pseudoallergiche, a differenza di quelle allergiche, non sono legate a un meccanismo immunologico, e le loro caratteristiche sono simili a quelle di una intolleranza. La comparsa dei sintomi dipende dalla dose di alimento consumata e i quantitativi che possono scatenare una reazione variano da soggetto a soggetto, in base alla predisposizione personale. I sintomi sono soprattutto a livello cutaneo, come prurito, arrossamento e comparsa di puntini rossi, e a livello gastrointestinale, come dolori addominali e diarrea. La sintomatologia tende a cessare rapidamente una volta interrotto il consumo dell’alimento e non ha conseguenze pericolose per la salute, al contrario delle allergie.

Quindi si possono dare le fragole in svezzamento?

A causa delle caratteristiche che abbiamo appena visto, spesso le fragole vengono sconsigliate nei bambini molto piccoli in fase di svezzamento. C’è chi parla di offrirle solo dopo il primo anno di vita del bambino, chi addirittura dice di aspettare i due anni.

Queste raccomandazioni sono figlie di vecchie credenze, secondo le quali il ritardare l’introduzione di alimenti potenzialmente allergizzanti nella dieta del bambino avrebbe avuto un fattore protettivo nei confronti del bambino stesso. Non ci sono evidenze scientifiche che suggeriscano che l’introduzione precoce dei cosiddetti alimenti allergizzanti dia una maggiore probabilità di sviluppo di allergia nelle età successive, anzi. È stato dimostrato il contrario: una esposizione precoce agli allergeni alimentari diminuisce la probabilità che si sviluppi un’allergia verso quegli alimenti, in quanto induce il sistema immunitario a tollerarli meglio.

È possibile offrire le fragole in svezzamento fin da subito, a partire dai 6 mesi circa del bambino.

Come offrire le fragole in svezzamento?

Le attuali linee guida affermano che è possibile proporre a un bambino le fragole e tutti gli alimenti potenzialmente allergizzanti fin dall’inizio dello svezzamento. Tuttavia sono necessarie alcune accortezze per poter offrire in sicurezza questo frutto.

In primis è importante seguire le stesse regole che si mettono in atto per gli allergeni alimentari:

  • essendo la sintomatologia allergica dose-dipendente, le fragole devono essere proposte inizialmente in quantitativi minimi, per poi aumentarli gradualmente.
  • è bene offrire le fragole nella prima metà di giornata, quindi durante la colazione, lo spuntino di metà mattina o a pranzo, in modo da poter osservare il bambino nelle ore successive al consumo e notare l’eventuale comparsa di sintomi; tra l’esposizione all’alimento e la comparsa di manifestazioni cliniche può passare un intervallo di tempo variabile.
  • è importante offrire un solo alimento potenzialmente allergizzante per volta, in modo da poter identificare il responsabile in caso di sintomi allergici.

Bisogna procedere con maggiore cautela solamente in caso di bambini ad alto rischio, che hanno già avuto reazioni allergiche o che soffrono di eczema. Questi bambini potrebbero avere manifestazioni allergiche importanti, per cui è bene consultare il pediatra per avere indicazioni precise da seguire.

Se il bambino non ha alcuna manifestazione avversa dopo averle mangiate, allora può consumare le fragole senza timore e senza restrizioni, in quanto quel cibo sarà sicuro e neutrale per lui.

Superato il discorso allergie è importante fare un piccolo focus sulle modalità di presentazione delle fragole ai bambini in svezzamento. Per ridurre le probabilità che un cibo provochi soffocamento è importante che questo sia proposto in modo adeguato, è necessario quindi eseguire un taglio sicuro. Dopo aver rimosso il picciolo e la parte bianca apicale, le fragole devono essere tagliata a metà nel senso della lunghezza, quindi ridotte a spicchi sottili. Grazie a questo taglio il bambino sarà in grado di afferrare ogni spicchio e portarlo alla bocca in autonomia (presa palmare). Possono anche essere tagliate in piccoli pezzettini (adatti quando si sarà sviluppata la presa a pinza), ma anche schiacciate e ridotte in purea.

Quali sono le proprietà delle fragole?

Ricche di vitamina C e sali minerali (in particolare potassio e magnesio), oltre che di polifenoli e sostanze antiossidanti, le fragole sono frutti preziosi per la salute. Svolgono un ruolo positivo sul sistema immunitario e sullo sviluppo cerebrale e alla salute del cuore. Inoltre sono ricche di acqua (circa il 90%) e per questo motivo contribuiscono a mantenere un buon livello di idratazione corporea.

Tanto buone quanto contaminate, le fragole sono uno dei frutti più ricchi di pesticidi. È importante fare scelte accurate al momento dell’acquisto, preferendo frutti biologici e di origine italiana. Prima del consumo è importante lavare accuratamente i frutti, in modo da eliminare i contaminanti.

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